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Maggiorina Vino Rosso

 

Qui viene tenuta viva questa antica eredità millenaria della viticoltura novarese, che probabilmente arrivava già da prima dei Romani, sistema di impianto che trova riscontri nella "Storia naturalis" di Plinio il vecchio (23-79 dc). Il sistema tradizionale a "Maggiorina" è stato per centinaia di anni l'unico modo conosciuto di coltivazione: tre viti si sviluppano ai quattro punti cardinali formando il quadretto "Maggiorino". Tutti gli impianti che hanno superato il collasso degli anni 50, impiantati tra il 1910 e il 1920 (post fillossera) sono ancora oggi produttivi e in buona salute, i loro frutti sono di grande qualità anche se di poca quantità. Nel corso dei secoli ci sono state varie modifiche, ai tempi dei romani gli alberi facevano da sostegno alle vite, oggi i pali di castagno raccolti nei boschi circostanti. L’ultima modifica dell’Architetto Antonelli progettista della Mole Antonelliana, del Santuario di Boca e della Cupola di San Gaudenzio, fu la scampanatura dei pali verso l’esterno per creare un contrappeso al peso dell’uva. L’insieme di queste variazioni nell’impianto lo hanno reso perfetto per il lavoro manuale. Le generazioni passate ci hanno lasciato questa eredità sostenibile che si mantiene sana. Una potatura lontana dalle radici impedisce agli agenti patogeni di aggredirle, i vecchi tralci che hanno bisogno per il rinnovo di almeno 5 anni, frenano la vigoria della pianta mettendo in perfetta armonia palco fogliare e frutti, il sole arriva alle foglie in ogni punto e l’impianto per sua costruzione è protetto parzialmente anche da eventuali grandinate.

 

Oggi la Maggiorina ci insegna che, nonostante sia ritenuto dall’ agricoltura moderna un sistema obsoleto, possiamo lavorare manualmente anche i vigneti a filare preservando la storicità di chi si è impegnato per la bella realtà di queste colline.

 

Dal 2010 un gruppo di produttori coadiuvati da Anna Schneider (nota Ampelografo e docente all’Università di Torino), hanno selezionato e catalogato vitigni e cloni iniziando un lavoro di selezione massale di questo storico materiale. Le barbatelle che vengono prodotte sono a disposizione dei produttori coinvolti nel progetto, così la Maggiorina oltre ad essere unica diventa un nuovo valore per la produzione di uve.


Alla Vendemmia le uve delle particelle vengono racccolte insieme e vinificate insieme che rende il vino complesso, variegato con dei frutti diversi e tante spezie pur rimanendo un vino allegro e sapido e di pronta beva.

 

Produzione bottiglie 20'000 / Gradazione alc. 12.5-13% Vol

Prima produzione 1999

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